Le cooperative di comunità: un’idea per i servizi e il territorio

di Vincenzo Santoro

da Anci Rivista, luglio – agosto 2013

melpignano(1)Le “Cooperative di Comunità” sono un progetto nato nell’ambito della Legacoop per fornire alle comunità locali, soprattutto dei piccoli comuni della aree “interne”, uno strumento per mantenere il livello essenziale dei servizi e per curare e valorizzare il territorio. Cioè per “sopravvivere” ai processi di impoverimento, spopolamento e abbandono che caratterizzano tante parti del nostro Paese, e che sono enfatizzati dall’attuale crisi economica e finanziaria, che tra le altre cose sta comportando una riduzione delle risorse a disposizione delle amministrazioni locali per mantenere i servizi pubblici essenziali.

A partire da alcune esperienze in attività da anni, che hanno dimostrato non solo la capacità di “difendere” le comunità, ma anche di creare occasioni lavorative, Legacoop alla fine del 2010 ha deciso di promuovere e sostenere – con l’impegno di tutte le proprie strutture territoriali – la costituzione di una rete di “Cooperative di Comunità”, stimolando l’auto-organizzazione dei cittadini, favorendo la creazione di “alleanze” locali (con enti pubblici, privati e del Terzo Settore) necessarie alla buona riuscita delle nuove esperienze, e fornendo assistenza e orientamento, anche attraverso la possibilità di confrontarsi con le esperienze già avviate.

Uno dei primi risultati del progetto, interessante per l’originalità e per la partecipazione dei cittadini, si è avuto a Melpignano (Le), con la costituzione di una Cooperativa di Comunità finalizzata a promuovere il “fotovoltaico domestico”.

Melpignano è un piccolo comune del Salento di poco più di 2.000 abitanti, che nel dopoguerra ha conosciuto una fortissima emigrazione. Fa parte dell’area dove è ancora conservato l’uso del “grico”, un’antica lingua eredità del passato orientale di queste terre. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si è distinto per la buona amministrazione e in particolare per le politiche illuminate e innovative nel campo culturale (qui si svolge ogni anno il festival “La Notte della Taranta”, uno dei più straordinari eventi musicali d’Europa).

In questo Comune “virtuoso”, nella primavera del 2010 viene eletto un giovane e intraprendente sindaco, Ivan Stomeo, che, a partire dagli stimoli provenienti da Legacoop, decide di promuovere la fondazione di una Cooperativa di Comunità molto originale, in cui i soci sono i cittadini stessi, finalizzata alla implementazione di un progetto che l’amministrazione comunale aveva elaborato in collaborazione con l’università di Lecce (dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione) e con una cooperativa esperta in energie alternative e nella promozione di pratiche di sviluppo sostenibili, che prevedeva l’installazione di impianti fotovoltaici sul tetto degli edifici privati. Nel corso della fase di studio di fattibilità, erano stati somministrati dei questionari ai cittadini, da cui emergeva che ben 170 famiglie avevano dato la disponibilità ad ospitare un impianto.

Dopo un primo bando rivolto ad aziende private, andato deserto probabilmente perché un’iniziativa del genere è stata giudicata non sufficientemente remunerativa, viene messo in cantiere il progetto della Cooperativa di Comunità. Il capitale iniziale – necessario alla realizzazione dei primi impianti – viene costituito con un intervento del fondo cooperativo di Legacoop e con un contributo dell’amministrazione comunale. Successivamente, con l’entrata in funzione dei primi impianti, i proventi dell’energia venduta, al netto del consumo delle singole famiglie, con l’integrazione degli incentivi statali, sarebbero ritornati alla cooperativa, che li avrebbe impiegati per la realizzazione dei restanti impianti ma anche per opere di pubblica utilità, decise dall’assemblea dei soci.

Il 18 luglio del 2011, in una affollata assemblea nella piazza principale del paese, i 71 cittadini soci, insieme al Sindaco in rappresentanza dell’amministrazione comunale, hanno dato vita alla cooperativa, che ha cominciato a realizzare i primi impianti, che nei mesi successivi hanno cominciato a funzionare.

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta