La memoria della festa in Puglia

SanNicandroG_carnevale_1979La mostra fotografica di Giovanni Rinaldi intitolata Memoria della Festa. Volti segni simboli della ritualità popolare in Puglia. 1978-1982, 60 “scatti” realizzati tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 per documentare i più suggestivi riti religiosi e profani che vengono celebrati in alcuni centri pugliesi, dopo la prima tappa foggiana, approda a Zollino, dal 14 al 27 aprile, nell’ambito della rassegna I Passiuna tu Cristù.  Pubblico qui l’intervento che ho scritto per la brochure della mostra.

L’Archivio della cultura di base, costruito con un intenso lavoro da Giovanni Rinaldi con Paola Sobrero e altri “ricercatori” (uso le virgolette perché non di tediosi accademici si trattava – anche se tutto fu fatto con le accortezze scientifiche del caso – ma di giovanissimi appassionati e animati dal sacro fuoco delle militanza culturale) tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta del secolo scorso, rappresenta una delle più straordinarie raccolte documentarie (in registrazioni sonore – racconti e canti – fotografie e video) sulla cultura di quelle che allora venivano definite le “classi subalterne” mai realizzate in Italia e non solo. In un altro Paese, questo fondo sarebbe gelosamente custodito ed adeguatamente valorizzato dalle istituzioni. Qui da noi, le istituzioni per lungo tempo sono state assenti (quando non hanno fatto proprio danni), e la sua conservazione – anzi, la sua stessa sopravvivenza – è stata affidata alla buona volontà di Giovanni Rinaldi, che ha anche cercato, insieme ad altri amici altrettanto appassionati, di divulgarne, almeno in parte, i contenuti.

Dopo un periodo di oblio, dovuto in gran parte proprio a questo disimpegno istituzionale, si è registrato da poco più di dieci anni un ritorno di interesse intorno a questa vicenda, di cui si è ricominciato a parlare anche grazie al “ritorno in vita” di alcune delle pubblicazioni realizzate in quegli anni, a partire dal fondamentale La memoria che resta. Vita quotidiana, mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia, il volume edito nel 1981 dalla Amministrazione e dalla Biblioteca provinciale di Foggia, che raccoglieva saggi, testimonianze scritte e orali, immagini storiche e contemporanee della memoria bracciantile di Cerignola, ripubblicato nel 2004 dalle gloriose edizioni Aramirè di Lecce in versione molto arricchita e con due cd allegati, che hanno consentito finalmente di ascoltare gli straordinari canti e gli emozionanti racconti che costituiscono il nucleo fondamentale del libro, direttamente dalla viva voce dei protagonisti.

Inoltre, il materiale conservato nell’Archivio ha permesso di sviluppare numerose iniziative (in parte confluite nel progetto Casa Di Vittorio), ed ha anche costituito ispirazione per presentazioni, dibattiti, reading, spettacoli teatrali e musicali (da segnalare i notevolissimi lavori di Umberto Sangiovanni con la Daunia Orchestra) e anche per video documentari, fra cui occorre ricordare Pasta Nera di Alessandro Piva, tratto dal libro I treni della felicità (Ediesse), in cui Giovanni Rinaldi ha ricostruito la vicenda dell’esodo provvisorio dei bambini figli di braccianti arrestati nel Dopoguerra nel corso delle occupazioni delle terre e delle manifestazioni a favore della riforma agraria, che venivano temporaneamente adottati da famiglie di contadini comunisti del Centro-Nord.

Infine, una parte significativa del fondo documentario (soprattutto quello di interesse musicale) è stato digitalizzato e inventariato in questi ultimi anni, confluendo nell’Archivio Sonoro Pugliese, collocato nella Biblioteca Nazionale di Bari, disponibile per la fruizione pubblica.

Oggi, anche grazie al meritorio sostegno della Fondazione Banca del Monte “Siniscalco Ceci” di Foggia, da questa opera preziosa e sterminata viene fuori un nuovo tesoro: la mostra Memoria della festa. Volti, segni, simboli della ritualità popolare in Puglia, una bellissima e commovente ricognizione fotografica, in un elegante ed espressivo bianco e nero, delle feste, religiose e profane, della Puglia centromeridionale, da Ostuni fino al Gargano e al Sub-Appennino Dauno.

Oltre che per la notevole qualità formale delle fotografie, la mostra appare particolarmente interessante per vari motivi. Si tratta infatti innanzitutto di una documentazione di importante valore etno-antropologico e storico su feste molto diversificate, dalle varie ritualità connesse a momenti religiosi (ricorrenze di patroni, pellegrinaggi a santuari, Settimane Sante e così via) alla grande festa profana del Carnevale, da cui emerge il valore comunitario di queste feste, che in molti casi sono caratterizzate da grande partecipazione di popolo. Emerge anche con forza la singolare capacità di produrre cultura “dal basso” intorno ai momenti festivi, conferendogli in questo modo significati particolari e spesso non coincidenti con i dogmi istituzionali. In alcuni casi, la documentazione risulta essere poi particolarmente preziosa perché ritrae pratiche ormai cadute in disuso, per effetto dei cambiamenti intercorsi nei tre-quattro decenni che ci separano da quei momenti.

Ci sono dunque innumerevoli ragioni per ritenere questo ultimo lavoro di Giovanni Rinaldi importante e significativo, come straordinaria testimonianza della storia culturale della nostra Regione, di cui peraltro rappresenta bene la vastità e a varietà. La speranza è che possa avere una diffusione ampia e capillare, a partire dai luoghi di provenienza delle fotografie, di cui restituisce frammenti di memoria magici e forse irripetibili.

Per consultare il programma completo della rassegna I Passiuna tu Cristù cliccare qui

 

Di seguito un video che costituisce un “assaggio”, in immagini e musiche, del Fondo Rinaldi presso l’Archivio Sonoro Pugliese.

 

 

 

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