Baldassarre: I conti non tornano alla Notte della Taranta

di Antonio Ancora
da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 9 settembre 2007

Raffaele Baldassarre: I conti non tornano, alla «Notte della Taranta». E i bilanci sono un tabù. Lo aveva denunciato un anno fa il senatore allora consigliere provinciale – Lorenzo Ria; lo denuncia oggi Raffaele Baldassarre, portavoce dell’opposizione a Palazzo dei Celestini. Ria non riusciva a spiegarsi come mai, a parità di livello, i costi della Notte della Taranta fossero raddoppiati da un anno all’altro «L’edizione del 2004 è costata circa 300rnila euro e fu un’edizione grandiosa. L’edizione 2005, di eguale livello, è costata il doppio, cioè 600mila euro». Lo stesso è accaduto quest’anno per l’edizione 2006, ma stavolta il tentativo di venire a capo dei numeri di Melpignano è di Forza Italia che, alla Provincia, ha chiesto il rendiconto dell’ edizione dell’anno scorso e ne ha avuto solo uno parziale. «Dal rendiconto che, ci hanno fornito», dice Baldassarre, «emerge con chiarezza che ci sono delle storture, come peraltro emerso chiaramente nei mesi scorsi anche con le interrogazioni di Ria. L’amministrazione provinciale, che contribuisce finanziariamente alla manifestazione, ha il dovere di capire meglio come vengono utilizzati i suoi soldi, invece di disinteressarsene come ha fatto finora. Deve esigere una rendicontazione più puntuale. Per quanto ci riguarda, stiamo esaminando le carte che ci sono state fornite e non escludo una nostra iniziativa nei prossimi giorni. Ma il presidente dell’Unione della Grecìa Salentina, Luigino Sergio, rimanda Baldassarre ad un’attenta lettura dei regolamenti: «In base al regolamento sulle sovvenzioni e i contributi ad enti della Provincia, noi dobbiamo fornire solo la rendicontazione per l’importo che la Provincia ha finanziato. Inoltre, siecome la Notte della Taranta è un progetto speciale, non saremmo nemmeno obbligati a farlo. Ma , ad ogni modo, il nostro bilancio è pubblico: se Forza Italia vuole visionario, può venire presso il Municipio di Sternatìa». Ma vediamo cosa dicono le carte rese pubbliche in via Umberto I. Il livello delle edizioni della Notte di Melpignano, stando al giudizio di Ria, da un po’ di anni è sullo stesso livello, ma i costi si moltiplicano senza che si riesca a venirne a capo. Così nel 2004, quando la manifestazione costò 300mila euro, a dirigere l’Orchestra c’era Ambrogio Sparagna come nel 2005, quando però la manifestazione è costata il doppio. Ma dopo la denuncia di Ria, le cose, stando alle affermazioni di Baldassarre non sarebbero’ cambiate. Nell’edizione 2006, ultimo consuntivo approvato – quello del 2007 è ancora in fase di redazione – le spese sostenute dall’Unione della Grecìa Salentina sono salite a 740.607,25 euro a fronte dei 453mila euro di contributi avuti dalla Regione Puglia (175mila), dalla Provincia di Lecce (200mila), dalla Camera di Commercio (30mila), dalla K&C (30mila) e dalla Gaudianello (18mila). E da queste spese mancano tuttora, come riferiamo nell’articolo di apertura, le trasferte di Pechino, di Amman (Giordania) e dei Mondiali di Germania, interamente a carico della Provincia con altri stanziamenti. E la differenza fra le spese ed i contributi, pari a 287.607,25 euro? «La differenza sarà finanziata con fondi del bilancio dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, del Comune di Melpignano e dell’Istituto Carpitella», scrive il responsabile del servizio finanziario dell’Unione, Giuseppe Gaetani, alla fine del rendiconto 2006. Rendiconto fatto pervenire alla Provincia con il corredo dei mandati di pagamento. Un corredo però incompleto se è vero che i mandati non arrivano a «coprire» i 740.607,25 euro, fermandosi a soli 306.853,55 euro. Insomma, una rendicontazione parziale nel 2005 (secondo quanto sostiene Ria) e una rendicontazione parziale pure per il 2006, visto che all’appello mancano pezze giustificative per 433.753,9 euro . Con quei soldi sono stati pagati gli ospiti, come Carmen Consoli, Lucio Dalla, i Buena Vista Social Club. Presenti a Melpignano l’anno scorso? Solo una congettura, alla quale sta cercando invano di dare una risposta l’opposizione di Palazzo dei Celestini.

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