Gabriele libero!!!

Alessano festeggia Gabriele «Un creativo come suo nonno»
I cori dei bambini «Gabriele libero» e i racconti su una famiglia che da generazioni sconvolge la vita del paesino pugliese. Che si prepara a festeggiare
Vincenzo Santoro
da il manifesto del 4 ottobre 2006

Alessano. Quando, intorno alle 12, si comincia a diffondere ad Alessano la notizia della liberazione di Gabriele Torsello, subito una piccola folla si raduna davanti al cancello della bella casa di famiglia, su via Scipione Sangiovanni, il corso principale del piccolo paese del Capo di Leuca. A un certo punto, quando la notizia viene confermata, esplode un grande applauso liberatorio, e comincia un pellegrinaggio felice che durerà fino a tarda sera. Sono i concittadini di Gabriele, che nei giorni difficili del rapimento avevano circondato la famiglia Torsello di affetto e solidarietà, e ora vogliono partecipare alla gioia per l’avvenuta liberazione. Le auto che passano salutano suonando il clacson, si raduna un gruppo di bambini con gli zaini a tracolla, appena usciti dalla scuola, che improvvisano un tenerissimo coretto: «Gabriele libero, Gabriele libero!». Escono a salutare la mamma, il papà le sorelle, i familiari, felicissimi, hanno appena sentito Gabriele al telefono, sta bene, vuole tornare presto ad Alessano. «Ha detto che muore dalla voglia di mangiare tanto pesce», dice emozionato il padre Marcello.
Gabriele vive da anni a Londra, base di partenza dei suoi viaggi di lavoro, ma torna di frequente nel Salento, terra da cui non si è mai distaccato del tutto. La famiglia Torsello è molto conosciuta in paese. Il bisnonno di Gabriele, Francesco Torsello, fu uno dei pionieri della coltivazione dei tabacchi «levantini», che per quasi un secolo ha costituito la principale attività economica del Salento. Il figlio Germano, singolare figura di imprenditore agricolo lungimirante e dalla forte sensibilità sociale, oltre a sviluppare la grande azienda di famiglia, si distinse per l’impegno politico, contribuendo in maniera decisiva nel dopoguerra alla fondazione del Partito Comunista nel Capo di Leuca, da cui uscì nel 1956, dopo l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica. E «don Germano» è ricordato per aver costruito, subito dopo la guerra, a sue spese, il primo grande cinematografo della zona, per decenni punto di riferimento culturale del territorio. In molti in paese hanno sempre pensato che Gabriele avesse in qualche modo «preso dal nonno».
Nei giorni del sequestro il paese ha vissuto una sorta di mobilitazione permanente. Si è costuito il comitato «Kash libero», cui hanno aderito esponenti della cultura salentina e varie associazioni presenti sul territorio provinciale. Sulla Torre dell’Orologio è stata affissa una gigantografia di Gabriele con uno striscione che chiedeva la sua liberazione. Sono state organizzate alcune manifestazioni, tra cui un corteo di studenti, un sit-in e una imponente fiaccolata a cui hanno partecipato 3.000 persone. Ora che il peggio è passato, però, tutti sono impegnati a preparare la grande festa del ritorno di Gabriele, che si svolgerà naturalmente nella piazza centrale del paese, intitolata significativamente a don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi scomparso prematuramente nel 1993, un altro alessanese che ha dedicato la sua vita all’impegno per la pace.

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