Fondazione Taranta e cultura da garantire

di Carla Petrachi
da Paese Nuovo del 19 agosto 2006

C’è la fondazione della Notte della Taranta che sta per nascere, dopo due anni di incubazione e che trascina con sè uno stuolo di polemiche (tanto per cambiare, quando si tratta del più grande evento pugliese). C’è, infatti, chi rivendica uno spazio più culturale all’interno della Fondazione, il cui Statuto, secondo la webcommunity pizzicata.it, sembra non dare garanzie in merito. Questa sera ad Alessano si svolge un incontro, promosso da pizzicata.it, in cui si esporrà la necessità di rivedere lo Statuto, perchè sia garantita l’esistenza di un archivio multimediale per la memoria salentina, ma sopratutto, che di tutti i fondi per la Notte, una parte vada all’attività di ricerca.
La Notte della Taranta è come un grande gioiello di famiglia che tutti, in qual che modo si contendono, e che suscita grandi gelosie di appartenenza. Forse perchè è divenuto il simbolo di tutta la cultura musicale, e non solo, legata alla tradizione salentina, un grumo di sangue vivo in cui confluiscono tutte le aspettati ve di chi quella musica la ama e la studia con passione. In verità, i padri e le madri della tradizione sono tanti, e non tutti sono in sintonia con il mega evento che ti succhia tutta l’energia, l’attenzione e i soldi.
Ed è per questo che la costituzione della Fondazione della Notte della Taranta, di cui faranno parte Regione, Provincia, Istituto Diego Carpitella e il consorzio della Grecìa Salentina, è un passaggio fondamentale a cui guardano in tanti, per chè si tratta di un’operazione culturale tra le più importanti nel Mezzogiorno. Lo statuto è pronto ed è stato già approvato dalla Regione, mentre la Provincia ha rimandato a fine mese la decisione, per via delle perplessità che alcuni consiglieri (Donato Margarito, di Rc e Musio della Margherita) hanno mosso in merito agli scopi dello Statuto.
Questa sera, alle 21.00, nel Palazzo Legari di Alessano, si discuterà proprio di questo, ossia di quelli che per molti sono dei buchi pericolosi all’interno di quella che dovrebbe essere l’Istituzione, con la I maiuscola, che più di tutte dovrà proteggere, divulgare, studiare la cultura e le tradizioni salentine. Non è un caso che l’incontro sia stato organizzato al Capo, dove da tempo partono le più aspre criti che alla politica culturale che ha preferito concentrare tutte le energie e le attenzio nesull’unico grande evento, trascurando di fatto le tante realtà che hanno continuato il proprio lavoro di ricerca sul campo. La serata è stata promossa dalla libreria Idrusa di Alessano e dalla web community pizzicata.it, guidata di Vincenzo Santoro, e verranno presentati gli emendamenti allo Statuto.
Le critiche, da cui derivano gli emendamenti, riguardano il problema dell’archivio e dell’attività di ricerca che, secondo la comunità di pizzicata (a cui aderiscono singoli amanti, docenti, editori, studiosi, musicisti e liberi pensatori) sono totalmente assenti nello Statuto.
“In realtà, la necessità di avere un archivio multimediale e di promuovere la ricerca e le pubblicazioni, in una parola salvare la memoria della cultura salentina, doveva già essere garantita dall’Istituto Diego Carpitella”, sostiene Vincenzo Santoro, il fomentatore di pizzicata.it, “mentre tutto questo non è mai accaduto. L’archivio che raccolga tutte le registrazioni, i video, le foto, le pubblicazioni, non è mai nato. Pensa, che non esiste neppure un luogo fisico dove sistemarlo, eppure l’Istituto è nato, a questo scopo, già nel 1998”.
Tutte queste cose Sergio Blasi le predica da sempre.
“Sono state fatte tante promesse, ma se si legge lo Statuto ci si rende conto che la Fondazione nasce esclusivamente per sostenere il mega evento della Notte della Taranta, non viene minimamente mensionata la parola archivio, piuttosto si sottolinea l’importanza turistica dell’evento stesso, con tutte le ripercussioni economiche”, replica agguerrito Santoro.
Negli emendamenti, in sostanza, si chi di sottolineare, tra gli scopi dello statuto, la costituzione di un archivio multimediale della memoria del Salento. Ma, si chiede anche che venga stabilito un vincolo sul badget a disposizione della Fondazione, perchè almeno il 30% sia destinato all’archivio e alle attività di ricerca. Come dire che di tutta la manna di denaro che piove sulla Notte, una parte venga garantita per le attività culturali.
Si chiede anche il riconoscimento del lavoro svolto sin’ora dall’associazionismo, e la professsionalità di quanti (etnomusicologi, antropologi, musicisti) hanno individualmente continuato a studiare e preservare la memoria. E, un modo per riconoscere è quello di garantire uno spazio all’interno del Comitato Scientifico della Fondazione. Così come la Fondazione stessa dovrà teneme conto per quel che riguarda le competenze e le collaborazioni per tutte le attività messe in atto.
Intanto, la commissione Cultura della Provincia si dovrà riunire, a fine mese, per prendere visione degli emendamenti allo Statuto che saranno presentati questa sera al Capo, ad Alessano, da dove hanno molta voglia di far sentire la propria voce in fatto di pizzica e dintorni.

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