Sono libertario e fricchettone. E allora?

Caro signor Tundo,

probabilmente non avrà di meglio da fare se perde il suo tempo a sindacare sulla presenza di alcuni individui che “si aggirano” intorno alle manifestazioni di musica popolare.

Da “no global, punkabestia, anarchico, fricchettone, libertario eccetera, eccetera” quale sono, sempre se tali definizioni possano essere conciliate e soprattutto significhino qualcosa (chi sono i fantomatici punkabbestia? Dove sono? E, soprattutto, che faranno mai?) mi sento lusingato se la mia presenza a concerti e manifestazioni possa interessare esponenti di AN, eccetera, eccetera di così alto grado.

E’ tanto strano che mi piaccia la musica popolare, e quindi essere presente dove c’è bella musica e ben suonata come quella ascoltata durante il festival estivo di pizzica di Alessano? Non credo che io (e come me tanti altri) abbia comportamenti così strani o pericolosi tali da portare all’attenzione degli organi di stampa, come è accaduto in questo caso. Rifletta un pò, signor Tundo, è stata mai segnalata alla stampa la sua presenza di medio borghese magari in giacca e cravatta ad un qualsiasi raduno musicale? E’ stato aggredito (la critica, quella sì), ma aggredito, il suo pensiero o la sua ideologia?

Lei stesso ammette di “avere una certa esperienza” in merito al fascismo, nonostante sia vietato dalla legge propagandare tale pensiero: ebbene, qualcuno ha mai bussato alla sua porta scandalizzato? Sarà stato criticato, certo, ma non più di tanto. Se lei poi, nonostante tutto, si sente turbato dalla presenza di “stravaganti individui” alle feste popolari nessuno la costringe ad essere presente con loro ad un concerto. Lei, infatti, passa inosservato tra tamburellisti, contadini e “popolani “, impiegati, banchieri e qualsiasi altra tipologia di persona; non ho il diritto, anch’io io di ricevere la stessa indifferenza rivolta a lei?

Lasci stare i sinistri tentativi di raccogliere consensi elettorali, tramite attacchi alla ‘non decenza”, atteggiamenti provincialotti di chi in nome del “buon costume” non tollera terzi individui.

Sono un anarchico, libertario, e se vuole pure “fricchettone” (mi manca solo ebreo e comunista). Lei, nonostante questo, non è diverso da me. E’ una persona, che vive, esiste e compie azioni, solo che a differenza di lei, io lascio vivere; non do caso a come è vestito, a come si relaziona agli altri, non me ne curo. Non danneggio nulla e nessuno, rispetto e quindi ricevo rispetto. E altrettanto ne chiedo a lei.

Lei non turba la mia persona con un semplice attacco su un giornale, ma lo fa sbandierando convinzioni e pregiudizi, che, come la storia forse a lei non ha insegnato, possono, come è già abbondantemente accaduto, causare danni irreparabili.

In più, ad urtare la sua candida morale, lei segnala La presenza di una bancarella che “diffondeva dei libri con i discorsi di Vendola, e con tutta una serie di istruzioni per l’uso, la coltivazione ed i benefici che possono derivare dalla marijuana e dalle altre droghe leggere”; qualcuno per caso la costringe a leggere tali libri? Cosa che tra l’altro le consiglio così potrà essere più informato la prossima volta che condurrà una compagna di repressione e proibizionismo verso tali sostanze. Almeno saprà di cosa parlare.

Non veniamo “noi” ad obiettare sulle sue convinzioni. Non saremo certo noi a proporre di sottoporre al test “antidoping” chi si dovrà candidare con il suo partito alle prossime elezioni.

Distinti saluti

Andrea Centonze

tratto da Paese Nuovo
pubblicato il 14/08/2005

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