di Alfredo Ancora, Le Monde Diplomatique, edizione Italiana, allegato al quotidiano Il manifesto del 15 febbraio 2022
Questo testo si muove sulla scia dell’opera La terra del rimorso (1961), di Ernesto De Martino che condusse in terra pugliese una ricerca pluridisciplinare ma superata finora. Santoro, fra i più importanti esponenti della cultura salentina – e non solo – descrive un viaggio “particolare” nel Mediterraneo alla ricerca delle origini e diffusione del tarantismo nei paesi che di di esso si affacciano. Quindi non solo Puglia, ma anche Campania e tutto il Sud, isole maggiori comprese, fino alla Spagna – il caso spagnolo – spingendosi anche in Africa.
Il volume, con una ricca bibliografia e una ricerca approfondita delle fonti, disegna i confini di una cartografia storico-culturale di questo fenomeno. Sulle sponde del mare si affacciavano infatti diversi paesi e si incrociavano culture con tradizioni diverse che davano luogo d una vera e propria rete rituale mediterranea unica nella storia delle Civiltà. La diffusione del tarantismo, un fenomeno che rimane complesso nonostante le varie e raffinate interpretazioni, si realizza a partire interpretazioni, si realizza a partire dal XVII secolo e rappresenta oltre a un luogo di navigazione anche un passaggio di riti e rituali. Come è noto, il morso della tarantola e i suoi effetti, sia pure attraverso modalità e forme diverse, “colpivano” tutto il bacino mediterraneo. Il Mare Nostrum diventava non solo un mezzo di diffusione ma anche un luogo di scambio di diversi prodotti culturali – come direbbe l’antropologo Gregory Bateson – che si influenzavano reciprocamente.
Attualmente – e tristemente – esso è invece diventato nel nostro immaginario un luogo di morte e disperazione. Fra le tante suggestioni dei percorsi proposti c’è un filo comune che attraversa latitudini e contrade differenti: la volontà da parte dell’uomo di mettere in atto rimedi e dispositivi culturali di fonte agi eventi spiacevoli che la natura gli procura. Le lazione della destorificazione del negativo è sempre presente.