Memorie della terra
Racconti e canti di lavoro e di lotta del Salento
Testi di Vincenzo Santoro; voci narranti: Vincenzo Santoro e Anna Cinzia Villani; canti eseguiti da: Daniele Girasoli (voce, tamburello, cucchiai, armonica a bocca), Maria Mazzotta (voce, tamburello, cupa cupa), Enrico Noviello (voce, tamburello, chitarra battente), Anna Cinzia Villani (voce, organetto diatonico, armonica a bocca, tamburello)
15 maggio 1935. A Tricase, cittadina dell’estremo lembo meridionale del Salento, le operaie tabacchine scendono in piazza per protestare contro la volontà degli esponenti locali del Regime fascista di trasferire in un altro luogo il “Consorzio”, lo stabilimento dove si lavorava il tabacco, eliminando così di colpo centinaia di posti di lavoro. La manifestazione presto degenera in un vero e proprio assalto al Municipio, che la forza pubblica respinge sparando sulla folla. Alla fine degli scontri, il bilancio di questa tragica vicenda sarà di cinque morti e diverse decine di feriti, e in seguito – anche per la dura repressione condotta dal Regime – una cappa di silenzio calerà su quella che Giuseppe Di Vittorio definirà “la rivolta di Tricase”.
Di questa e altre storie tratta lo spettacolo Memorie della terra, che, nell’intreccio di musica tradizionale e racconto orale, propone un viaggio nella memoria del lavoro nel Salento della prima metà del Novecento, dalla “rivolta di Tricase” all’occupazione del feudo d’Arneo nel 1949-51, la più eclatante delle azioni intraprese dal movimento sindacale e contadino. Nel corso della rappresentazione, la lettura di alcuni racconti – tratti da una ricerca condotta a partire dalle testimonianze orali dei protagonisti della protesta – viene affiancata dall’esecuzione di canti tradizionali di argomento “politico e sociale”, che in molti casi contengono espliciti riferimenti alle vicende narrate (tra gli altri: Lu sule calau calau, Fimmene fimmene, La tabbaccara, Madonna mia ce sta succede, Le tabbacchine di Aradeo, Maledettu lu Cinquanta, Scusati amici cari, Il canto dell’Arneo). Si delinea così un vivido spaccato su un’indimenticabile stagione di lotte sociali che restituisce all’ascolto anche la ruvida materialità di canti e musiche di straordinaria bellezza ma ricolmi di concreti aneliti di riscatto, di cui si è perso persino il ricordo nelle levigate operazioni di riproposta dei repertori popolari salentini.
I volumi da cui sono tratti i racconti:
Il Salento Levantino. Memoria e racconto del tabacco a Tricase e in Terra d’Otranto, a cura di Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, Edizioni Aramirè 2005
Una memoria interrotta. Lotte contadine e nascita della democrazia. Il Salento 1944-1951, di Grazia Prontera, Edizioni Aramirè 2004
Infine sono utilizzate per lo spettacolo alcune cronache di Vittorio Bodini sull’occupazione delle terre d’Arneo, tratte da Barocco del sud, Besa editore, Nardò 2004
Finora lo spettacolo ha avuto le seguenti repliche:
10 luglio 2007 Parma, cortile della Biblioteca Civica
16 agosto 2007 Alessano (Le), presso la Masseria Macurano
17 ottobre 2007 Castellammare di Stabia (Na), Mediterraneum
27 ottobre 2007 Galatina (Le), Biblioteca Comunale
28 ottobre 2007 Foggia, Centro Grafico Francescano
8 marzo 2008 Roma, Teatro dei Dioscuri (Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
5 agosto 2008 Martano (Le), Pizzicata festival
30 agosto 2008 Perugia, Festival del Mediterraneo
16 ottobre 2008, Montefalco (PG), ore 21, chiesa-museo di San Francesco
13 novembre 2008, Pisa, sala ex Chiesa di Sant’Eufrasia, via dei Mille
15 novembre 2008, Roma, Circolo “G. Bosio”
7 dicembre 2008, Aradeo (Le), teatro comunale “Domenico Modugno”
26 luglio 2009, Tricase (Le), cortile dell’Acait
18 ottobre 2009, Campobasso, teatro Savoia
primo maggio 2010, Lecce, piazza Sant’Oronzo
30 ottobre 2010, Melpignano (Le), Convento degli Agostiniani, ore 20,30
24 luglio 2011, Lucugnano (Le), Casa museo di Girolamo Comi, ore 21
6 dicembre 2011, Roma, Scuola di musica di Testaccio, ore 20,30
ecco un video dello spettacolo di Tricase del luglio 2009 (diviso in sei pezzi):
Di seguito alcune fotografie (gentilmente concesse da Stefano Vaja)