Su invito dell’amico Marcello Marras ho realizzato, per la pagina del Centro di Servizi Culturali di Oristano, una “video-recensione”, che ho dedicato a un importante libro uscito qualche mese fa, Il teatro della taranta. Tra finzione scenica e simulazione di Brizio Montinaro (Carocci).
In questo volume, lo studioso di origini salentine, nel presentare alcuni straordinari testi teatrali storici che hanno al centro il fenomeno storico del tarantismo (due spagnoli del seicento, uno italiano del settecento e due francesi dell’ottocento), prova, in un ampio e denso saggio introduttivo, a sviluppare e argomentare una sua interpretazione del fenomeno abbastanza innovativa, che in qualche modo mette anche in discussione quella classica di Ernesto de Martino.
Ecco la video-recensione:
Scheda sul libro
Il teatro della taranta contiene una raccolta di 5 testi teatrali, molto rari e dimenticati, tenuti insieme dal tema del tarantismo e appartenenti al genere comico, in realtà sono veri e propri documenti per uno studio tutto nuovo appartenente all’ambito dell’antropologia culturale. Moltissime sono le novità assolute. Comprese le immagini. Creare il contesto in cui sono fiorite queste pièces permette al lettore di apprezzarne meglio il profumo e soprattutto di scoprire molte altre cose del tutto inedite come, ad esempio, che il tarantismo non fu un fenomeno di ambito locale legato al Salento ma un fenomeno molto diffuso, e da lunga data, in gran parte dell’Europa meridionale con implicazioni scientifiche che coinvolsero medici e studiosi di ogni genere sparsi per l’intera Europa. Si scopre così una realtà molto più variegata e ricca di quanto l’importante inchiesta di Ernesto de Martino abbia saputo mettere in luce e soprattutto uno sguardo sul tarantismo totalmente nuovo. Gli autori delle opere teatrali qui presentate sono tutti di grande rilievo a cominciare da Pedro Calderon de la Barca per finire al nostro Francesco Albergati Capacelli e coprono un arco di tempo che sfiora i tre secoli: dal Siglo de Oro all’ Ottocento. Il fatto che i testi sono quasi tutti testi satirici o comici, a volte molto divertenti, ci fa capire come era visto il tarantismo dagli scrittori e soprattutto come poteva essere recepito dal pubblico che frequentava i teatri e che di casi di tarantismo era sicuramente testimone. E questo sia in tutta l’Italia, dove il tarantismo era sommamente diffuso, che in Francia o in Spagna. Senza distinzione.
I testi sono:
1. La Franchota di Pedro Calderon de la Barca (1600 – 1681)
2. Los Atarantados di Luis Vélez de Guevara (1579 – 1644)
3. La tarantola di Francesco Albergati Capacelli (1728 – 1804)
4. Le danceur eternel di M.Clement*** (* – 1809)
5. La tarentule di Eugène Scribe (1791 – 1861)
Mentre grandi uomini di scienza: medici, naturalisti, filosofi di tutta Europa come S. Blancaart, G. Cardano, E. Ferdinando, F. Serao, E. F. Leonhardt, M. S. di Renzi e F. Cid si interrogavano molto seriamente sull’essenza del tarantismo e sulle cure per guarire da questa malattia che certo doveva apparire anche a loro misteriosa e difficile da dominare, nei più importanti teatri del Sud d’ Europa ci si dilettava e si rideva seguendo le vicende di personaggi, veri o falsi tarantati, messi in scena sia in spettacoli di prosa sia in acclamati balletti con star internazionali.
Il volume si prevede di circa 220 pagine incluso il saggio introduttivo e alcune illustrazioni inedite. I Testi sono in traduzione italiana con versione originale a fronte.
Brizio Montinaro, nato a Calimera di Lecce, è una delle più singolari personalità del mondo dello spettacolo. Attore per professione è antropologo per vocazione. La distanza tra i due ambiti di interesse ha alimentato per anni l’idea che esistessero due persone con lo stesso nome: una appartenente al mondo dello spettacolo, l’altra inserita in qualche università italiana. Le due figure si sono ricongiunte grazie a Maria Corti, sua maestra e scrittrice che in più occasioni pubbliche ne ha parlato mettendo in rilievo la sua singolarità.
Altre pubblicazioni di Brizio Montinaro su temi analoghi:
Salento povero, Longo editore (1976)
San Paolo dei serpenti. Analisi di una tradizione, Sellerio (1996)
Danzare col ragno, libro+cd, Argo (2007)
Musiche e Canti Popolari del Salento vol 1 e 2, cd doppio, edizioni Aramirè (2002, precedente in due LP della collana Albatros dell’editoriale Sciascia, diretta da Roberto Leydi, con il titolo “Musiche e canti popolari del Salento, Vol. 1 e 2″ rispettivamente nel 1977 e 1978)
Musiche e Canti Popolari del Salento vol 3, cd, edizioni Aramirè (2006)
Canti di pianto e d’amore dell’antico Salento, Bompiani (1994/ 2015)
Il tesoro delle parole morte. La poesia greca del Salento, Argo (2009)
Una mia intervista a Brizio Montinaro (dal titolo La ricerca del Salento perduto ), pubblicata anche sul mio Rito e passione. Conversazioni intorno alla musica popolare salentina (Itinerarti), si può leggere qui: https://lnx.vincenzosantoro.it/2006/07/15/la-ricerca-del-salento-perduto/