Rina Durante, il mestiere del narrare

rdilmestiereCon colpevole ritardo, mi è capitato di leggere questo volume, che raccogliendo gli atti di un convegno svoltosi a Melendugno nel novembre del 2013, propone diversi interessanti saggi sulla produzione letteraria di Rina Durante (1928-2004) e più in generale sul suo lavoro culturale.

Come è noto – anzi, come dovrebbe esserlo – la Durante (1928-2004) è stato una figura fondamentale per la vita culturale e politica salentina dagli anni sessanta fino alla fine del secolo scorso. Il suo impegno intellettuale, sempre basato su una forte sensibilità sociale, si è espresso a tutto campo: nella narrativa, nella collaborazione con le più importanti testate giornalistiche regionali, e nell’infaticabile attività di militanza politico–culturale, sempre dalla parte dei contadini, dei lavoratori, delle classi disagiate. La sua importanza purtroppo, al di fuori della cerchia dei suoi tanti amici e collaboratori, è spesso misconosciuta, e anche i suoi scritti risultano oggi in gran parte di difficile reperibilità.

In questo volume, che viene dunque a colmare un vuoto molto significativo, la sua opera letteraria viene finalmente sottoposta a un serrato vaglio critico, che comprende anche la ricostruzione della fittissima rete di relazioni che la Durante aveva con scrittori e intellettuali locali e nazionali, restituendone un profilo molto ricco e variegato, di scrittrice pronta a mettersi continuamente in discussione e a misurarsi con i generi più disparati, dal romanzo al racconto, dalle sceneggiature per il cinema e la radio alle “nuove” canzoni popolari, alle sperimentazioni “fra teatro e romanzo”.

Ho trovato di particolare interesse i due saggi introduttivi, intensi e stimolanti, di Goffredo Fofi sul racconto Il tramontana (1963) e del compianto Alessandro Leogrande, che definisce la Durante una “narratrice dei margini”, e poi quelli di Antonio Lucio Giannone, Beatrice Stasi, Patrizia Guida ed Emilio Filieri, che analizzano approfonditamente le opere più importanti della scrittrice di Melendugno, rispettivamente il romanzo La malapianta (Rizzoli 1964, poi Zane 2014),  il radiodramma Il Sacco di Otranto (Adda 1977), la raccolta di racconti Gli amorosi sensi (Manni 1996) e quell’opera singolare e fuori dagli schemi, da molti ritenuta la sua letterariamente più riuscita, che è Tutto il teatro a Malandrino (Bulzoni 1977). Utile e significativa risulta essere anche la ricognizione sull’attività giornalistica effettuata da Maria Teresa Pano.

Volendo esprimere una valutazione più generale su un libro con molti meriti, mi pare che, se il “mestiere” di scrittrice della Durante viene indagato in maniera serrata e con notevole approfondimento, lo stesso non si possa dire di due altre componenti fondamentali del suo percorso umano e intellettuale: l’impegno politico (in particolare quello tout court di attivista) e il composito e instancabile lavoro sui temi della “cultura popolare”, che la impegnerà dalla fine degli anni Sessanta (a partire dalla decisiva parentesi romana, che le permetterà di venire in contatto con gli ambienti del circuito del folk revival della Capitale). Tali questioni, fortemente intrecciate con l’evoluzione della sua “poetica”, vengono giustamente segnalate come imprescindibili nel prezioso contributo di Alessandro Leograndee sono centrali negli appassionati interventi, effettuati nella discussione finale, di due storici amici e collaboratori, Gino Santoro e Massimiliano Melillo; nel resto del volume invece emergono in modo episodico e a mio avviso insufficiente (e con vistosi vuoti documentari).

Nonostante questa parzialità di lettura  – a cui possiamo aggiungere come note critiche più tecniche la mancanza di una bibliografia, che sarebbe stata molto utile, e anche a volte degli adeguati rimandi rispetto alle citazioni – il libro rimane un lavoro molto importante, assolutamente da consigliare a tutti coloro che vogliano misurarsi con la complessa opera di Rina Durante, magari per continuare ad indagarla e ad approfondirne la lettura.

Rina Durante, il mestiere del narrare. Atti del Convegno Nazionale di Studi, Melendugno-Lecce, 18-19 novembre 2013, a cura di Antonio Lucio Giannone, Milella 2015

 

Per leggere un mio ricordo di Rina Durante, pubblicato nel 2005 da Folk Bulletin, cliccare qui

Per leggere una mia breve recensione del romanzo La malapianta in occasione della sua ripubblicazione da parte dell’editore Zane (2014), cliccare qui

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