Pubblicato l’Avviso Pubblico per l’attribuzione della qualifica di «Città che legge»

sala_borsadi Vincenzo Santoro*, dal Quotidiano Enti Locali & PA del Sole 24 Ore del 7 dicembre 2016

Il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’Anci, ha pubblicato l’Avviso Pubblico rivolto ai Comuni che intendano ottenere la qualifica di «Città che legge». Con questa iniziativa si vuole avviare un processo di riconoscimento del lavoro che le amministrazioni comunali svolgono per il sostegno alla crescita socio-culturale delle comunità urbane attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.

Il formulario
Le amministrazioni comunali, qualora abbiano i requisiti illustrati nell’Avviso Pubblico, potranno presentare la propria candidatura compilando il relativo formulario e inviandolo all’indirizzo di posta certificata del Centro per il libro e la lettura entro e non oltre il 31 gennaio 2017. I Comuni che presenteranno la candidatura e dimostreranno di avere i requisiti richiesti verranno inseriti in un elenco di «Città che leggono» che darà loro la possibilità di partecipare ai bandi che saranno lanciati nel 2017 dal Centro per il libro e la lettura per premiare i progetti più meritevoli in base a categorie da definire. In particolare, nel corso dei primi mesi del prossimo anno, si procederà alla selezione della Città «Capitale italiana della lettura» per il 2018, che verrà annunciata al Salone del libro di Torino.

Le caratteristiche dell’iniziativa
Nel corso di un recente incontro di presentazione del progetto, svoltosi a Mantova l’11 novembre scorso, la direttrice del Centro per il libro Flavia Cristiano ha riassunto alcune caratteristiche virtuose che dovrebbe avere una Città che legge, che saranno alla base dei criteri di selezione. In primo luogo, la Città che legge non può prescindere dall’esistenza di strutture deputate alla lettura quali in particolare biblioteche, librerie e scuole. È necessario, inoltre, che queste strutture siano portatrici di progetti educativi che permettano la creazione di “capacità” e benessere nella comunità. Elemento qualificante di una politica di promozione della lettura intesa come volano di crescita sociale e manifestazione del piacere di leggere sono i festival, questo è il motivo per cui la Città che legge dovrà avere almeno un evento che sia un attrattore sociale capace di calamitare l’attenzione dei cittadini e allargare la base dei lettori.
La Città che legge deve inoltre dar vita a una rete di rapporti che colleghi tutti i soggetti attivi nel territorio (istituzioni, enti pubblici, agenzie educative, soggetti non profit e profit) e che, grazie a una prassi di collaborazione continuativa, renda la lettura un’abitudine sociale diffusa, nonché, coinvolgendo soggetti e categorie più svantaggiati e normalmente esclusi dalla partecipazione culturale, strumento di inclusione sociale. Lo scopo finale dell’iniziativa, come ha ricordato nel corso dell’incontro di Mantova il presidente del Centro, Romano Montroni, è di stimolare le amministrazioni comunali a «diventare riferimento per attività permanenti di promozione della lettura da realizzare di concerto con gli attori locali». «È così, ha concluso Montroni, che la città può diventare uno strumento per allargare la base dei lettori».
Per le richieste di informazioni sulla «Città che legge» è possibile contattare la Segreteria organizzativa al numero 06.68408983 (lun-mer-ven 10.00 – 13.00) o scrivendo a: c-ll.cittadellibro@beniculturali.it – www.cepell.it.

(*) Responsabile Dipartimento Cultura e Turismo Anci

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