La guerra delle tarantelle

Caulonia contro Badolato. Due manifestazioni simili si svolgeranno negli stessi giorni

di Mastru Brunu Blues

da La riviera on line del 23 agosto 2010

29054_1349450099616_1332242967_30984086_6632344_nE siamo alla guerra delle tarantelle. C’era da aspettarselo, per esempio a Napoli la parola Tarantelle non evoca il ballo di cui siamo innamorati -e che non c’entra niente con la pugliese Taranta– ma appunto la lite, quella che da noi si chiama “sciarra” e che a Milano prende il nome di “storie tese”. E tarantelle siano, quindi. Perché si dà il caso che in questi giorni si svolgano nella zona ben due manifestazioni dedicate alla musica e al ballo popolare. C’è il Kaulonia tarantella festival, appunto a Caulonia superiore. Rassegna bella, ricca, con tanti concerti e tanti corsi di strumento popolare. Solo un dubbio: perché quella Kaulonia con la K, che fa pensare alla Kaulonia della Magna Grecia che come è noto si trova a Monasterace? Boh? Tiremm’innanz. Dicevamo, al festival cauloniese ci sono nomi conosciuti e nomi nuovi, Mimmo Cavallaro e Daniele Sepe, Enzo Avitabile e alcuni gruppi di qui molto interessanti: Marvanza, Mujura, Scialaruga, prima finale bennatiano che a questo punto ha qualcosa di destinale. Il tutto si svolge dal 24 al 28 agosto. Poi c’è un’altra manifestazione, altrettanto bella e interessante, Tarantella Power che si svolge a Badolato. Anche lì ci sono grandi concerti e una ricca serie di corsi di strumento popolare. Ci sarà Ginevra Di Marco, già CCCP, ci saranno Marcello Colasurdo, i Tarantolati di Tricarico e altri. Visto il tenore delle manifestazioni all’appassionato potrebbe venire voglia di seguirle entrambe. Quasi impossibile, Tarantella Power si svolge dal 23 al 27 agosto. Le date praticamente coincidono ed obbligano il mogio appassionato a fare aut aut. O Kaulonia (con la K) o Badolato. O una sera una e una sera l’altra. E questo è il tristo esito della guerra delle tarantelle. Chi ci perde è l’appassionato, l’interessato, il curioso, il turista. Arriviamo buoni ultimi e non abbiamo titolo a parlare se non l’orrido senso comune. Ma com’è possibile che la Regione, la Provincia o quel che sia, finanzino due manifestazioni sullo stesso tema che si tengono praticamente negli stessi giorni a una trentina di chilometri di distanza? Esiste da qualche parte dei meandri burocratici un signore, un dottore, un dirigente, un qualcuno che non sia fuori stanza e abbia contezza della cosa? Ora, sappiamo che il quadro bellico incubava da tempo, da anni. Da quando il comune di Caulonia si è separato dall’Arpa, organizzatrice delle prime edizioni di Tarantella Power a Caulonia, e su una grande risorsa per il territorio si è scatenata una battaglia anche legale di proporzioni notevoli, che ha indotto il comune di Caulonia a proseguire per conto suo e l’Associazione Arpa a traslocare la manifestazione a Badolato. Non vogliamo entrare nel merito delle responsabilità, anche perché amiamo i conflitti d’interessi se dichiarati, e chi scrive ha collaborato negli anni come ufficio stampa sia dell’una che dell’altra manifestazione. Ma è mai possibile, lo diciamo agli organizzatori, oltre che al dirigente se è in stanza, che a perderci debbano essere i fruitori, gli appassionati, gli eventuali turisti? Anche i separati e i divorziati si mettono d’accordo per alimenti, figli, eccetera, altrimenti si finisce alla guerra dei Roses, dove il povero appassionato di organetti zampogne e tamburelli farebbe la fine del cagnolino di lei. Cucinato a cena. Poi sarà interessante vedere queste manifestazioni e soppesare concerto per concerto, palco per palco, quanto rispondono a un bisogno identitario reale o fittizio, cioè quanto c’è di rispetto per la tradizione vera e quanto di invenzione, sperimentazione un po’ troppo disinvolta, fricchettonismo sempre piacevole per carità ma non troppo autentico. Magari lo faremo in una prossima puntata. Nel frattempo però l’unica verità è che in giro ci sono tarantelle, nel senso napoletano dell’espressione. Anzi, la guerra dei Roses.

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