Vergogna e rabbia per questa “sinistra”

di Nandu Popu (www.sudsondsystem.eu)

Vergogna e rabbia. Non ci sono parole più adatte a descrivere quello che sento. E come me tanta gente.
Da persona in qualche modo vicina alla sinistra, sento in dovere di comunicare la mia personale vergogna e la mia rabbia. Il Partito democratico salentino ha scritto una delle pagine più brutte della politica degli ultimi anni, e una delle più buie della storia del territorio. Che diventerà ancora più buio con la megacentrale a biomasse che si pensa di realizzare a pochi passi dalla città, sulla Lecce-Novoli, e con le altre che rischiano di spuntare come funghi in tanti altri paesi. Scegliere di non decidere, di non schierarsi contro un potere forte, di rinviare decisioni delle quali si discute da un anno, è un atto di viltà politica. Di una politica piccola-piccola, di politici piccoli-piccoli. C’è chi ha festeggiato alla fine del Consiglio comunale di martedì, un brindisi di trionfo al bar, in piazza Mazzini.
E ciò rende ancora più frastornante la vicenda. Credo che ad uscirne sconfitto sia il Salento intero, che dimostra di ignorare le sue emergenze e i suoi problemi. Ne è uscito sconfitto il Pd, con l’imbarazzata soggezione dimostrata in consiglio comunale; ne è uscita sconfitta la Provincia, con il rifiuto di concedere una sala per la conferenza stampa organizzata dalla Lilt, con decine di benemerite associazioni e di stimati professionisti. C’è molto rancore per quanto accaduto in questi giorni, nella sala consiliare di Lecce soprattutto, un rancore, nei confronti della “sinistra”, che conserverò, che conserveremo, e che saremo ben attenti a diffondere, nelle case, in famiglia come sui palchi. Con il suo atteggiamento, il Partito democratico leccese ha calpestato, deriso e oltraggiato l’impegno, la sofferenza, le idee e il disinteressato impegno di tanti, in nome di una sudditanza che non può non farci vergognare. È venuto meno quel senso di responsabilità, civile, sociale, che distingue i grandi politici, dai politicanti di quartiere.
Un quartiere, quello salentino, in piena emergenza ambientale. E basta guardarsi attorno per capirlo. Basta spulciare dati, andare a San Giovanni Rotondo e parlare con qualche medico. Basta fare un giro nei paesi e sentire drammi familiari legati ad una diffusione del cancro che mette paura. E non sono falsi allarmismi, è allarme vero. E questo allarme è stato ignorato, calpestato, è stata offesa la dignità, la coscienza civile, le idee di tante persone, ed è stato fatto solo per cercare di conservare qualche poltrona. Che sia una “poltrona” irta di spine, una per ogni sofferenza calpestata e per ogni idea presa a “sputi” di false parole. La politica salentina, la sinistra salentina, ha perso una buona occasione preferendo di consegnarsi ad un potere, che non è buono. Il mio, il nostro impegno, ovviamente è quello di non far cadere il silenzio sulla vicenda, di continuare a dire “No” ai veleni e ai fumi, dall’Ilva a Cerano fino in giù; ma anche di conservare la vergogna provata, e di diffonderla».

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