La festa del ritorno

Carmine Abate e Cataldo Perri
La festa del ritorno
reading in musica
Roma, 23 febbraio, ore 21, Sala dei Dioscuri, via Piacenza 1

Carmine Abate

Carmine Abate

Approda anche a Roma il reading in musica de La festa del ritorno, il progetto di Carmine Abate e Cataldo Perri, un imponente affresco sonoro sull’emigrazione italiana, in mirabile equilibrio tra musica e letteratura: le pagine più belle dell’omonimo e pluripremiato romanzo dello scrittore arbëresh, edito da Mondadori, si alternano ai brani più belli di Bastimenti, l’ultimo cd dell’artista calabrese, ravvivati dalla proiezione di filmati che accentuano il pathos della narrazione. A restituire le emozioni del testo la viva voce dello stesso Abate che, rivelando insospettate doti di attore consumato, asseconda con abilità i tempi dettati dalla musica che, tra tarantelle e tanghi, ritmi serrati e melodie dolcissime anima sulla scena peripezie, vicissitudini, tribolazioni e sentimenti di un popolo “migrante”, costretto a ricercare nell’incognita di un mondo nuovo una possibilità di riscatto, una promessa di futuro.
balloLontano da ogni concessione retorica, lo spettacolo suscita grandi emozioni perché sorretto da un’autentica partecipazione alle tematiche affrontate, vissute in prima persona dai due artisti. Originario di Carfizzi, in provincia di Crotone, Abate è infatti emigrato da giovane in Germania, dove ha esordito con Die Germanesi¸ e ai fenomeni emotivi e sociali connessi all’emigrazione sono stati dedicati tutti i suoi romanzi, dall’esordio del 1991, Il ballo tondo, fino all’ultimo Il mosaico del tempo grande, caratterizzati da una cifra stilistica del tutto originale per cui la sua è stata indicata come “una delle migliori espressioni della via italiana al meticciato culturale”. Ispirato anche dalla lettura delle opere di Abate, Bastimenti di Cataldo Perri è nato da suggestioni intime e personali, dettate dal ricordo mitizzato del nonno Michele partito nel 1924 alla volta dell’Argentina e poi dispersosi nei meandri di Buenos Aires tra rimpianti e illusioni frustrate. Chitarra battente e lira, zampogne e pipite, tammorre e doppi flauti e i ritmi scatenati delle tarantelle accompagnavano il viaggio verso l’ignoto dei nostri padri che, in terre lontane e sconosciute, avrebbero appresso altre melodie e suoni, come le tentazioni malinconiche e ammalianti del tango.
L’iniziativa rientra nel progetto Le vie della lettura, che proseguirà il primo marzo con la presentazione del volume e l’inaugurazione della mostra fotografica, Nel paese dei cupa cupa. Suoni e immagini della tradizione lucana di Nicola Scaldaferri e Stefano Vaja, con al termine un concerto per zampogne di suonatori tradizionali. La conclusione l’8 marzo con il reading in musica Memorie della terra. Canti e racconti di lotta e di lavoro del Salento, un avvincente viaggio nel mondo del lavoro, tra braccianti e tabacchine, occupazioni delle terre e lotte sindacali.

Ingresso gratuito

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta