Nasce l’archivio delle musiche di Puglia

Presentato a Bari il progetto che avrà sede nella biblioteca nazionale, alla Cittadella della Cultura
di Michele Fumagallo
dal manifesto di sabato 27 ottobre 2007

Promosso dall’associazione Altrosud, d’intesa con il ministero dei beni culturali e la regione, è stato presentato a Bari l’ «Archivio delle musiche di tradizione della Puglia», primo progetto in Italia che raccoglie in pratica i risultati della ratifica della convenzione tra il parlamento italiano e l’Unesco sulla tutela e la conservazione del patrimonio immateriale. Centomila euro per cominciare a dar vita (siamo a un lavoro che si struttura ovviamente in progress), nella Cittadella della Cultura, sede della biblioteca nazionale di Bari, a una grande teca della memoria musicale e sonora in genere.
Racconta il coordinatore del progetto, Vincenzo Santoro: «Quello di Bari sarà il primo cuore centrale e propulsore di un’espansione che si immagina territoriale e capillare. Ad esempio, per quel che riguarda la ricerca di Lomax e Carpitella, sarà possibile collegarsi ad altri sottotesti come quello sull’uso del tamburello in Puglia con la mappa dei luoghi, dei costruttori con gli indirizzi, delle diverse tipologie e modi di suonarli».
Il progetto prevede tre grandi ambienti. Il primo è quello dove sarà allestito il centro computer, una sorta di enorme database dove saranno riversati e conservati tutti i materiali. Il secondo le sale di ascolto, il terzo la biblioteca dove saranno tutti i materiali cartacei e in video. Naturalmente nella presentazione del progetto non poteva mancare il riconoscimento all’impegno di Rina Durante, pioniera della battaglia per l’archiviazione della memoria musicale. Un lavoro che ha dato un grande impulso al ruolo determinante esercitato dalla Puglia nel movimento di riproposta delle musiche tradizionali.
L’Archivio sarà collegato ai grandi patrimoni storici presenti nel paese come l’Accademia di Santa Cecilia e la Discoteca di Stato.
Ma ciò che è più appetibile nel progetto è l’acquisizione dei patrimoni «locali», che non saranno accentrati ma coordinati e dislocati capillarmente nel territorio regionale. Tra le numerose raccolte da menzionare quelle di Giovanni Rinaldi sui canti delle lotte bracciantili nel Tavoliere, le registrazioni di Otello Profazio sul Gargano, quelle di tanti in Murgia e Salento, quanto mai ricco di proposte e materiali. Per non parlare della lacuna più grande che colmerà l’Archivio: quella degli originali e degli inediti di Matteo Salvatore.
L’appello, nella presentazione alla sala gremita di appassionati e studiosi, è stato anche ai cultori locali affinché diventino i protagonisti di un progetto che ha un senso se diventa aperto e ramificato.

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