La Taranta «morde» e ipnotizza ancora

Cala il sipario sulla lunga Notte che ha visto ottantamila presenze, stregate dalle note dell’Orchestra di musica popolare e dai suoi ospiti.
Melpignano è l’ombelico del mondo e sul palco e sotto tutti attori d’una festa maestosa.

Larilollarilollalleru, Larilollarilollallà… si chiude sulle note e ritornello della buonanotte grika, Kalinifta, anche questa ottava e «maestosa» edizione de La Notte della Taranta. Maestosa per i numeri dell’organizzazione, per l’impatto mediatico, per le presenze (sopra e sotto il palco), per quello che Melpignano diventa durante l’intera giornata del concertone. Scenario e suggestioni che si ripetono di anno in anno per le vie del paesino griko, un villaggio percorso da migliaia di festosi viandanti e «percosso» dal battito di tamburelli, e altri tipi di tamburi, molto lontani dalla tradizione salentina ma comunque capaci di evocarne lo spirito. Case e finestre aperte, e abitanti pronti a dispensare (o vendere) cibo e scambiar quattro chiacchiere, sorrisi diffusi e volti sorpresi. Uno sfondo ormai così familiare da sembrare «normale», non lo è certo per i tanti «visitatori della taranta» che, alla loro prima volta, hanno scelto quest’anno di immergersi nel fiume che, nonostante la data «decentrata» rispetto al cuore dell’estate, ha invaso le strade di un paese quanto mai paziente ed ospitale in tutti i suoi angoli. Per molti, nella notte, diventati «cantucci» in cui assopirsi e riposare dopo le danze fino al mattino. Solo un paio di ore dopo il concertone, atteso chiacchierato, vissuto, e più o meno, musicalmente gradito. Taglio popolare e «radicale» anche quest’anno nel programma di Ambrogio Sparagna, con i ritmi, le voci e gli strumenti di altre regioni d’Italia accolti dai settanta elementi della grande Orchestra di musica popolare, «unica nel mondo, nel suo genere», ci ha tenuto a specificarlo il maestro concertatore, esausto, nei suoi emozionati saluti di «buonanotte» e, presumibilmente, di commiato dal festival. Non certo dall’orchestra però, pronta a ritrovarsi, a quanto pare, per un paio di settembrini appuntamenti d’eccezione. Palco gremito, quindi, e una lunga sfilata di interpreti; quattro ore di musica e musiche aperte come «tradizione» vuole da Uccio Aloisi, sempre più a suo agio sul palco della Notte della Taranta e nel suo indubbio ruolo da «star». A dare il via alle danze, dopo l’overture di chitarra e voce di Giovanna Marini, ci ha pensato Francesco De Gregori con la «pizzica dantesca» e con la tradizionale «Pizzicarella»; lui, d’accompagnamento alla piccola Alessia Tondo. La giovane voce «radicale» della «hit» ragga dei Sud Sound System, protagonisti assoluti dell’infuocato finale del grande show. Un’ovazione e un costante accompagnamento corale e danzante del «popolo» per Nando Popu (impeccabile nella sua giacca bianca), Don Rico e Terron Fabio, «attarantati», saltellanti e divertenti in rime, strofe e slogan, accompagnati in un passo anche da Davide van de Sfroos, cantastorie comasco, bravo e simpatico, rimasto letteralmente folgorato dal Salento. Incuriosito dal tumulto di gente, voci e strumenti è stato anche Piero Pelù, perfetto (professionale, bravo e affabile) nel suo ruolo di ospite illustre. In mezzo a tutto questo, tanto altro: momenti musicali validi e altri meno, alcuni toccanti, altri decisamente anonimi, alcuni ancora segnati da impietosi fischi (i più deprecabili quelli indirizzati a Giovanna Marini nel suo emozionale ricordo a Matteo Salvatore) di un «pubblico della taranta» (o almeno di quello delle «zone calde» sotto al palco) che ama «pogare al ritmo di pizzica-pizzica». Ma è festa popolare anche per questo, come per il parterre affollato e quanto mai nutrito di «ospiti e ospitini». Ma è festa soprattutto negli occhi e nello spirito di quell’arcigno drappello di vecchietti, che, appoggiati alle transenne in prima fila, canticchiando appena possibile, ha resistito fino alla fine dei canti, e all’esaltazione finale del Larilollarilollalleru, Larilollarilollallà.

tratto da la Gazzetta del Mezzogiorno
di da. Qua.
pubblicato il 29/08/2005

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