Si dice che gli eschimesi hanno trenta nomi per nominare la neve

da Astrolicamus (www.pedorrapop.splinder.com) – di Cristhian Scorrano

Uccio Aloisi ne ha quattordici per chiamare la terra: “Nera, pignatara, petruddharu, chianca, pilumafu, crita arenusa, crita bona, crita turchina, cuzzaru, sapunara, crugnu, tufu neru, tufu rosso, petra bianca…”.

Ognuna di questi ha un colore e un profumo che si possono percepire calpestandola, toccandola, vivendola. È la terra del Salento: varia, unica, che pochi possono riuscire a comprendere. Severa e dura, ma riconoscente e sorella. Se ti entra nel sangue, difficile liberarsene. E in questo libro è Uccio Aloisi, il più conosciuto dei cantori salentini, a parlarne attraverso in un’intervista in dialetto e tradotta in italiano. Il lavoro, la musica popolare, la lotta per una vita migliore, tutto questo e il resto che una terra amata, ma spesso abbandonata dalla sua gente, trasmetteattraverso gioie e dolori, racconti, storie, canti e musica. Questo libro ci regala anche un doppio cd con la voce di Uccio Aloisi che parla e canta rispondendo alle domande di Roberto Raheli, editore e musicista; Vincenzo Santoro, che lavora nell’Ufficio Istruzione, Cultura e Turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e Sergio Torsello, studioso di storia salentina e tradizioni popolari.

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